EMC è leader mondiale nelle tecnologie di storage. In particolare la serie CLARiiON è un esempio di un prodotto di successo, tuttora in uso presso moltissimi data center.
La serie CLARiiON è famosa per la sua capacità di gestire i dischi raid multipli, combinando LUN e MATALUN. Questo pero’ rende il recupero dei dati più complesso rispetto ad altri storage SAN.
Chiunque desiderasse approfondire l’argomento, suggeriamo il seguente LINK.
A noi in particolare è capitato uno sfortunato cliente con il sistema EMC CLARiiON CX3-20, configurato con 15 dischi da 500 GB uno. Si era già rivolto a diversi centri di recupero dati ma purtroppo nessuno è riuscito ad affrontare il lavoro. Molti si sono fermati all’inizio, non riuscendo neanche a leggere i singoli dischi della EMC. In effetti il disco dello storage non è leggibile da un normale PC per via di modalità proprietaria con cui la macchina scrive i dischi, con lo scopo di garantire maggiore sicurezza dello storage ed eliminando la cosiddetta “silent raid corruption”.
Configurazione originale dello storage:
- I singoli dischi sono stati raggruppati in gruppi da 5 HDD formando 3 RAID 5;
- Raggruppando i singoli RAID è stato generato il LUN;
- I LUN a sua volta sono stati combinati in un METALUN finale di 5TB.
Il sistema veniva usato come storage di dati e lo spazio offerto agli utenti si presentava come un unico disco di rete dalle stesse dimensioni della METALUN.
Osservando lo schema di configurazione vediamo come un primo RAID 5 composto di 5 HDD era indipendente (LUN0). Altri due RAID 5 sempre da 5 dischi formavano insieme una Componet LUN tramite stripe – RAID 0 dei LUN 1 e LUN2.
In sostanza le due LUN sono state unite in RAID 0 per formare un RAID 50.
La METALUN Finale LUN 0 FC è stata creata concatenando Component 0 e Component 1(JBOD).
In effetti la capacita del disco visto dagli utenti era di 5502 GB, ottenuti con la concatenazione di:
- Component 0: (LUN0: 1°RAID5) di 1.834GB;
- Component 1: RAID 0 (LUN1: 2°RAID5 – LUN2:3°RAID5) di 2*1.834GB
Il recupero dati doveva ovviamente tenere conto di queste particolarità quindi, dopo aver risolto i problemi dei singoli dischi (che hanno provocato il fallimento dello storage), abbiamo affrontato la fase di ricostruzione del raid. Abbiamo deciso di lavorare solo tramite i software specialistici e di affrontate la ricostruzione a mano.
Ricostruire un sistema che adopera quasi tutte le tecnologie note (RAID 5, RAID 0, JBOD) non è semplice. Abbiamo lavorato molto con l’editor esadecimale per verificare i parametri del raid ed i vari offset. Il risultato finale lo possiamo vedere nell’immagine ripresa dal software di recupero dati.
Vediamo la lista di 15 HDD, RAID A è il primo RAID 5. RAID B e RAID C sono due RAID 5 successivamente uniti in RAID 50.
JBOD BIG FINAL è il raid finale ottenuto con la concatenazione del RAID A e il RAID 50, dal quale abbiamo estratto i dati.
Siamo fieri di questo successo, consapevoli che il recupero dati dallo storage EMC è fuori portata per molti dei nostri concorrenti.