L’idea di creare macchine in grado di imitare l’intelligenza umana ha radici profonde che affondano nella metà del XX secolo. Tuttavia, solo nel 1956 fu coniato il termine “intelligenza artificiale,” il quale è diventato popolare solo negli ultimi decenni.
La concretezza dell’IA
Gli anni ’50 e ’60 hanno rappresentato una fase cruciale, con i primi passi concreti verso l’IA che dimostrarono come anche le macchine potessero risolvere problemi di logica in modo simile agli esseri umani. Fu proprio grazie a figure come John McCarthy, che nel 1960 introdusse il linguaggio di programmazione LISP, che gli sviluppatori di IA ottennero uno strumento essenziale per sperimentare e avanzare ulteriormente.
L’entusiasmo iniziale per l’IA fu seguito da periodi di delusione durante gli anni ’70 e ’80, poiché le aspettative superarono le reali capacità delle tecnologie dell’epoca. Tuttavia, ciò non fermò la ricerca, che continuò a evolversi e a superare le sfide emergenti.